Sodalizi artistici, influenze letterarie, studi sulla forma.

Sodalizi artistici, influenze letterarie, studi sulla forma.

Sodalizi artistici, influenze letterarie, studi sulla forma. È particolarmente ricco di suggestioni il recital della violinista Anna Tifu e del pianista Giuseppe Andaloro, in cartellone al Teatro Massimo Bellini per la stagione sinfonica 2019. Da Franck a Enescu, passando per Ravel, il programma del concerto scandaglia infatti la letteratura francese per violino e pianoforte, a cavaliere tra Otto e Novecento. In apertura di locandina una delle sue pagine più celebri, quella Sonata in la maggiore di César Franck tanto amata da Marcel Proust, che ne avrebbe ricavato la colonna sonora della tormentata relazione tra Swann e Odette nella sua Ricerca del tempo perduto. Di struttura ciclica, venne composta nel 1884 come regalo per le nozze di Eugène Ysaÿe, fondatore della scuola violinista belga. Ma non minore interesse rivelano gli altri brani in programma, a cominciare da due magnifiche, impegnative pagine di Maurice Ravel: Tzigane, pezzo virtuosistico nel gusto delle rapsodie ungheresi, originariamente composta per violino e piano-luthéal nel 1924; e la Sonata n. 2 in sol maggiore, in cui convergono le sollecitazioni delle avanguardie di inizio secolo, soprattutto nel Blues – di chiara impronta jazz – che costituisce il secondo movimento. In chiusura la vena nostalgica e intimista delle Impressions d’enfance, op. 28, di George Enescu, compositore rumeno formatosi in Francia nello stesso torno d’anni.

Due autentici fuoriclasse calcheranno le scene del Bellini. Vincitrice del prestigioso Concorso internazionale “Enescu” di Bucarest, la violinista cagliaritana Anna Tifu vanta una formazione di spicco – dopo gli studi nella città natale – a Cremona con Salvatore Accardo, all’Accademia Chigiana di Siena, al Curtis Institute di Philhadelphia e a Parigi. Solista con le più prestigiose orchestre del mondo, è stata testimonial di una campagna pubblicitaria di una nota compagnia di volo, insieme a Riccardo Muti, Giuseppe Tornatore ed Eleonora Abbagnato, e suona uno Stradivari “Maréchal Berthier” del 1716.

Al suo fianco figura Giuseppe Andaloro, pianista palermitano tra i più apprezzati della sua generazione. Vincitore del primo premio dei più importanti concorsi pianistici (il “Busoni” di Bolzano e il London Piano Competition), particolarmente impegnato sul fronte della musica contemporanea, è stato ospite delle più importanti rassegne internazionali (dal Festival di Salisburgo alla Ruhr Klavier, dal Festival dei Due mondi di Spoleto a quello Ravello), vanta un’ampia attività per le più importanti etichette discografiche ed è molto apprezzato anche sul fronte della didattica in ambito internazionale (Giappone, Malesia, Stati Uniti, Thailandia).