Cartellone di lirica e danza: 7 titoli, di cui 5 opere e 2 balletti. Concerti: 18 appuntamenti, 12 sinfonici e 6 recital. Ed inoltre 5 concerti straordinari fuori abbonamento. Protagonisti del panorama musicale internazionale animeranno una programmazione ricca e variegata, tra grandi classici, repertorio contemporaneo e nuove commissioni. Immutati i prezzi della campagna abbonamenti che prende il via dal 6 settembre.
Inaugurazione Stagione di concerti e recital: 31 ottobre 2025 con la Quinta di Mahler
Inaugurazione Stagione di opere e balletti: il 20 gennaio 2026 con Aida di Verdi
CATANIA – Un cartellone musicale ispirato ai grandi valori, la sua fruizione come possibilità per tutti e per ognuno di coltivare una elevazione interiore e collettiva. La proposta del Teatro Massimo Bellini si articola sul lungo, profondo respiro immateriale delle note: è questa la “Libertà di scegliere la Bellezza”, aspirazione e indirizzo indicati dal sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano fin dall’inizio del suo mandato, nel 2019, e che da allora accompagna la programmazione dell’ente lirico etneo.
In un mondo attraversato da tensioni e inquietudini, la musica e il teatro diventano spazi necessari di riflessione e armonia. Non una accettazione passiva dello status quo, ma una costruzione attiva della bellezza attraverso la memoria e l’identità culturale.
Si configura così un’offerta di altissimo livello, destinata ad una vasta ed eterogenea platea, sempre benvenuta nell’incantevole sala all’italiana progettata dall’architetto Carlo Sada, forse il più celebrato (al maschile?) al mondo per il fascino architettonico e la perfezione acustica. Una proposta culturale che abbraccia lirica e balletto, sinfonica e cameristica, tra tradizione e innovazione, tra classici e numerose nuove commissioni, proiettando l’ente lirico etneo verso una stagione artistica carica di emozioni, quali la musica veicola con il suo linguaggio universale.
Come sottolinea il sindaco Enrico Trantino, presidente del Consiglio d’amministrazione: «La libertà di scegliere la Bellezza è una forma di resistenza civile e culturale. In un’epoca spesso frastornata da rumore e distrazione, il Teatro Massimo Bellini riafferma con coraggio il valore dell’Arte come spazio di crescita e di coesione. Questo cartellone non è solo un programma, ma un invito rivolto alla città intera: scegliere la Bellezza significa scegliere Catania, la sua anima più profonda, la sua vocazione europea, il suo rango di capitale culturale. È un atto di identità e di fiducia, una chiamata collettiva a riconoscere ciò che ci unisce nel segno dell’eccellenza e della memoria.»
Per il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: «Da diverse stagioni portiamo avanti con coerenza un’idea precisa: rendere il Massimo catanese un luogo di libertà e visione. Questo cartellone è il frutto di un lavoro corale di tutte le componenti dell’ente, un impegno teso a riconnettere il Bellini al suo territorio e al mondo. Non c’è bellezza senza responsabilità: ogni titolo, ogni scelta artistica afferma la nostra necessità di alimentare un teatro vivo, che dialoga con il presente e offre a tutti la possibilità di sentirsi parte di un disegno più alto. “La libertà di scegliere la Bellezza” oggi si rinnova come identità e missione, diventando strumento di comunità e di costruzione di senso condiviso.»
Come evidenzia Daniela Lo Cascio, vicepresidente dell’ente: «Il Teatro Massimo Bellini continua a dare segnali forti, crescendo come centro culturale e umano. È un luogo dove la bellezza diventa scelta consapevole, accessibile, condivisa. Grazie al lavoro delle maestranze, dei tecnici, dell’orchestra, del coro e di tutto lo staff, il Bellini è sempre più la casa musicale della città, un faro per i turisti, laboratorio e presidio di cultura di generazione in generazione. L’opera lirica, patrimonio dell’umanità, insieme alla musica sinfonica e cameristica, è il cuore pulsante di questa vocazione, che guarda lontano, con coraggio, fedeltà alla memoria e apertura al nuovo.»
In questa aperta progettualità si rispecchiano i cartelloni impaginati dal direttore artistico Fabrizio Maria Carminati: «Non imponiamo percorsi. Scegliere la bellezza, per noi, significa permettere allo spettatore di abitare il teatro con consapevolezza, senza vincoli, con lo sguardo libero e il cuore disposto a lasciarsi trasformare dalla musica. Capolavori del repertorio lirico e sinfonico, prime assolute, nuove commissioni. La varietà dell’offerta non è solo estetica, ma etica: vogliamo restituire al pubblico un’esperienza totale, in cui pensiero e meraviglia si intrecciano nel segno della qualità e della contemporaneità.»
Queste le linee direttrici di una programmazione valorizzata dalla partecipazione di artisti nazionali e internazionali di chiara fama e che vedrà “all’opera” le maestranze tutte del Bellini, senza dimenticare tecnici e amministrativi, impegnati alacremente dietro e accanto alle pluripremiate formazioni dell’Orchestra e del Coro, quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello.
Stagione di Opere e Balletti 2025
Lo schema del cartellone di lirica e danza comprende 7 titoli, di cui 5 opere e 2 balletti. Per ciascun titolo sono previste 7 rappresentazioni, 2 serali (ore 20.30), 5 pomeridiane (ore 17.30).
Le opere
S’inaugura con la trionfale e pur intima Aida, il celeberrimo capolavoro in cui Verdi scolpisce passioni private e tensioni politiche sullo sfondo di un Egitto maestoso e crudele. Sul dramma in quattro atti di Antonio Ghislanzoni, il Bussetano rappresenta il trionfo della forma melodrammatica più spettacolare, in cui l’intimità del sentimento si misura con la monumentalità della storia. È l’opera del conflitto irrisolto tra amore e dovere, tra identità personale e appartenenza collettiva, tragicamente incarnato nella figura eponima.
Sul podio Fabrizio Maria Carminati, mentre la regia è affidata a Marco Vinco, con scene e costumi di Guido Buganza. Le coreografie di Filippo Stabile sono affidate alla compagnia Create Danza. Il nuovo allestimento del Bellini vede alternarsi i soprani Oksana Dyka e Valentina Boi (nel ruolo del titolo), i tenori Jorge de León e Aleksandrs Antonenko (ho aggiunto il nome ) (Radamès), i mezzosoprani Nino Surguladze e Irene Savignano (Amneris), i baritoni Franco Vassallo e Alberto Gazale (Amonasro), i bassi Insung Sim e Simón Orfila (Ramfis). Una produzione imponente che esalta l’epopea verdiana (dal 20 al 28 gennaio).
Seguirà La vedova allegra, regina incontrastata delle operette, in cui Franz Lehár tesse un’irresistibile partitura fatta di valzer scintillanti, duetti appassionati e malinconie mascherate dal sorriso. Il libretto di Victor Léon e Leo Stein ci riporta nell’elegante Pontevedro, dove sentimenti e interessi si intrecciano tra balli sfavillanti e duelli verbali. Sul podio Roberto Gianola, regia di Alessandro Idonea, con scene e costumi di Giacomo Callari. Drammaturgia di Giandomenico Vaccari, video di Leandro Summo e coreografie di Fredy Franzutti per il Balletto del Sud. Un allestimento in collaborazione tra il Teatro Politeama Greco di Lecce e la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno. Nei ruoli principali Mihaela Marcu e Francesca Tiburzi (Hanna), Mario Cassi e Michele Patti (Danilo), Jessica Nuccio ed Evgeniya Vukkert (Valencienne), Matteo Falcier e Christian Collia (Camille). Dietro la frivolezza dell’intreccio si nasconde una sottile riflessione sul tempo che passa, sull’amore che resiste al disincanto e sulla commedia sociale che tutto inghiotte (dal 6 al 13 marzo).
La stagione procede con tre allestimenti dell’ente. Andrea Chénier, potente opera lirica di Umberto Giordano, ispirata alla vicenda del poeta rivoluzionario francese travolto dalla furia del Terrore. Su libretto di Luigi Illica, la partitura esplora gli estremi del sentimento e della passione civile. Dirige Paolo Carignani, regia di Giandomenico Vaccari, costumi di Mariana Fracasso per l’allestimento del Teatro Massimo Bellini. Nel doppio cast i tenori Fabio Sartori e Vincenzo Costanzo (nel title role), i soprani Valeria Sepe e Lana Kos (Maddalena), i baritoni Devid Cecconi e Massimo Cavalletti (Gérard), il mezzosoprano Carlotta Vichi (c’e’ solo lei) (Contessa di Coigny), e ancora Nikolina Janevska (Bersi), Nicolò Ceriani (Roucher), Anna Malavasi (Madelon), Cristiano Olivieri (un Incredibile). Una tragedia dell’ideale che oppone il linguaggio della poesia a quello della violenza politica, in un vortice emotivo che culmina nel sacrificio (dal 10 al 18 aprile).
Immancabile l’omaggio al genius loci. I Puritani, capolavoro del romanticismo italiano firmato da Vincenzo Bellini su libretto di Carlo Pepoli, rispecchia i tragici conflitti odierni, ambientato com’è nell’Inghilterra di Cromwell attraversata da guerre civili e tormenti dell’anima. Sul podio Fabrizio Maria Carminati, regia di Chiara Muti con l’assistenza di Paolo Vettori. Scene di Alessandro Camera, costumi di Tommaso Lagattolla, luci di Vincent Longuemare. L’alternanza nei ruoli è tra i soprani Jessica Pratt e Caterina Sala (Elvira), i tenori Dmitry Korchak e Valerio Borgioni (Arturo Talbo), i bassi Carlo Lepore e Dario Russo (Sir Giorgio), con loro il baritono Christian Federici (Riccardo Forth) e il mezzosoprano Laura Verrecchia (Enrichetta). È l’opera dell’amore oltre la follia, che sfida i confini della ragione e della realtà, culminando in un’ardente esaltazione del sentimento, in quella pacificazione dei conflitti che segna l’etica e la poetica belliniana (dal 25 settembre al 2 ottobre).
In Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet, si celebra la forza indomabile della libertà femminile. La protagonista è l’archetipo della donna moderna, emancipata, irriducibile, pronta a vivere secondo il proprio desiderio fino alle estreme conseguenze. Il libretto di Meilhac e Halévy trova in partitura un contrappunto che sfida ogni convenzione. Dirige Gianluca Martinenghi, regia di Giovanni Anfuso, costumi di Mariana Fracasso. Alessandra Di Giorgio e Chiara Mogini si alternano nel ruolo della protagonista, Carlo Ventre e Konstantine Kipiani (Don José), George Andguladze e Christian Senn (Escamillo), Desirée Rancatore, Federica Foresta e Claudia Ceraulo (Micaela). Il legame passionale diventa qui ossessione, conflitto e destino (dal 27 novembre al 4 dicembre).
I balletti
Sogno di una notte di mezza estate, balletto in due atti liberamente tratto dall’omonima commedia di Shakespeare, si sviluppa sulle melodie di Felix Mendelssohn Bartholdy e Camille Saint-Saëns, che accompagnano le suggestive coreografie di Yaroslav Ivanenko, in uno spettacolo che fonde magia, amore e inganno in un’atmosfera onirica. Scene di Heiko Mönnich, luci di Maximilian Rade. L’allestimento è firmato dall’Opera di Kiel, che schiera il proprio Corpo di ballo. Primi ballerini Amilcar Moret Gonzalez e Virginia Tomarchio, già applauditi la scorsa stagione in Othello 2.0. È la danza dell’inconscio, dove i desideri e le illusioni si rincorrono nel bosco incantato di una notte fuori dal tempo. (dal 22 al 28 maggio).
L’incanto della fiaba si compie con La bella addormentata, balletto su musiche di Čajkovskij che riunisce magia, romanticismo e virtuosismo classico. Un prologo e tre atti raccontano l’eterno conflitto tra bene e male, tra sogno e realtà. È il balletto della purezza ritrovata, in cui la bellezza si addormenta per risvegliarsi alla vita e all’amore. L’allestimento e il Corpo di Ballo provengono dall’Opera di Tbilisi, sotto la direzione artistica di Nina Ananiashvili, una delle pochissime ètoile che ha potuto fregiarsi altresì del rango di prima ballerina assoluta (dal 15 al 20 dicembre).
Opere da camera
Una novità è l’inserimento di due opere da camera, entrambe in prima assoluta. Il quinto moschettiere, commissione dal Teatro Massimo Bellini, si basa sul libretto di Vincenzo De Vivo ed è stata musicata da Matteo Musumeci. Giocosa e raffinata, rilegge la leggenda dumasiana con ironia e passione. Una storia di amicizia, identità e coraggio che si misura con lo spirito d’avventura del romanzo d’appendice e la leggerezza dell’opera buffa. Dirige Domenico Moriello Lo Schiano, regia di Davide Garattini Raimondi (17, 18 e 19 febbraio 2026).
L’orso – La domanda di matrimonio è un dittico ispirato agli omonimi atti unici di Anton Čechov, riletti dal compositore Joe Schittino su libretto di Alessandro Idonea. Un doppio gioco di ironia e desiderio trasforma la quotidianità in teatro dell’assurdo. Due apologhi dalla comicità grottesca e irresistibile in cui i voti nuziali sbocciano tra paradossi, malintesi e piccole manie. Dirige Domenico Famà, regia di Davide Garattini Raimondi (28, 29 e 30 maggio).
Stagione Concerti e Recitals 2025/2026.
La concertistica prevede diverse opzioni. Il Turno A contempla il totale dei 18 appuntamenti, ossia 12 concerti sinfonici serali fissati per le ore 20:30 e 6 recital da camera, alle 17:30. Il Turno B prevede invece la replica pomeridiana, sempre alle 17.30, dei concerti sinfonici. Una terza opzione consente di abbonarsi esclusivamente ai recital, sia al fine di una fruizione mirata, sia per aggiungerli al Turno B per affinità di orario.
I concerti sinfonici
L’intero percorso sinfonico e cameristico è associato a suggestioni evocate da titoli sintetici. “Mahler, bagliori della Secessione” è il concerto inaugurale dedicato ad un compositore profondamente legato all’estetica della Sezession viennese. In programma la monumentale Sinfonia n. 5 in do diesis minore, eseguita sotto la direzione di Marcus Bosch. Un inizio imponente e visionario, nel segno della potenza sinfonica e della profondità spirituale (31 ottobre e 2 novembre 2025).
“Violino e virtuosité” vedrà il solista Jinzhu Li interprete dell’impervio Concerto n. 4 in si minore per violino e orchestra di Alexey Shor, l’ammaliante Introduction et Rondo capriccioso di Saint-Saëns e il fascino evocativo delle “Quattro impressioni norvegesi” di Stravinskij. Nella seconda parte la travolgente Sinfonia n. 9 di Šostakovič. Dirige Nayden Todorov (5 e 6 dicembre).
Con “Omaggio ad Aretha Franklin” l’Orchestra Jazz Siciliana The Brass Group, diretta da Domenico Riina, rende omaggio a una leggenda del sound afroamericano. Voce solista Simona Molinari, attraversando soul, gospel e jazz, con arrangiamenti raffinati (3 e 4 gennaio 2026).
“Aspettando la divina luce” ruota intorno a due capolavori: il Magnificat in re maggiore BWV 243 di Johann Sebastian Bach, per soli, coro e orchestra, e la Sinfonia n. 41 “Jupiter” K 551 di Wolfgang Amadeus Mozart, culmine della scrittura sinfonica classica. Sul podio Lü Jia, solisti vocali Alina Tkachuk, Ylenia Iasalvatore, Polina Shamaeva, Christian Collia, Ugo Guagliardo (7 e 8 febbraio).
“Foresta rossa” (forse specificare che è un concerto anche corale ?) è un imponente spettacolo multimediale a quarant’anni dal disastro di Černobyl in Ucraina. Le musiche sono di Lorenzo Esposito Fornasari, testo e immagini di Alessandra Pescetta, direzione di Gianluca Marcianò. Solista Lisa Gerrard, voce recitante Giovanni Calcagno (13 e 14 febbraio).
“Vienna 1808”, rievocazione di una leggendaria serata beethoveniana, include il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra op. 58 e la Sinfonia n. 6 “Pastorale” op. 68. Sul podio torna Marcus Bosch, solista al pianoforte Elisso Bolkvadze, illustrazioni di Letizia Algeri (20 e 21 marzo).
“La magia dei violoncelli” è quella creata da due sommi solisti italiani, Giovanni Sollima e Mario Brunello, in veste anche di direttori. In programma il Concerto in la minore op. 129 di Schumann, il Concerto in si minore op. 104 di Dvořák e “Violoncelles, vibrez!” di Sollima per due violoncelli e orchestra d’archi (24 e 26 aprile).
“La creazione”, nella storia della musica, è per definizione quella di Franz Joseph Haydn, autore del solenne oratorio per soli, coro e orchestra. Dirige Fabrizio Maria Carminati, solisti il soprano Melissa Purnell e il tenore Andrea Schifaudo. Le illustrazioni scenografiche sono di Salvo Russo (2 e 3 maggio).
Xxxxx si esplorano le forme libere e brillanti della Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov con al pianoforte Dmitry Ishkhanov, Ouverture spagnola n. 1 di Glinka, Una notte sul monte Calvo di Musorgskij, Suite da Masquerade di Chačaturjan. La bacchetta è quella di Daye Lin (8 e 9 maggio).
“La Russia del disgelo” rievoca una stagione storica di transizione attraverso la drammatica Sinfonia n. 5 di Šostakovič, che sarà preceduta dalla cantata per voce, coro e orchestra Aleksandr Nevskij” di Prokof’ev. solista il mezzosoprano Sabrina Messina, Sergio Alapont dirige (15 e 16 maggio).
Xxcx Suggestioni fantastiche e oniriche per la bacchetta del maestro Mārtiņš Ozoliņs che concerta L’apprendista stregone di Dukas, La nuit di Saint-Saëns, Rapsodia op. 53 di Brahms, la suite da La bella addormentata di Čajkovskij e la maestosa 1812 Overture (6 e 7 giugno).
L’omaggio conclusivo è ad Astor Piazzolla e ai suoi tanghi. Sul podio Francesco Di Mauro, al bandoneon Massimiliano Pitocco, per una serata dalle tinte argentine, tra sensualità e malinconia (12 e 13 giugno).
I recital
Nel cuore del tempo natalizio, l’appuntamento è con “La cantata dei pastori – E scinniu la notti. Nuvene di Sicilia”, una rivisitazione della tradizione popolare siciliana. Sul palco I Lautari, Mario Incudine e Antonio Vasta, per un recital che intreccia memoria, devozione e folclore (23 dicembre 2025).
“Opera e Cinema” è il titolo del raffinato concerto del Quintetto di fiati di Santa Cecilia e della Tonhalle di Zurigo. Un viaggio sonoro che unisce il teatro musicale e il grande schermo, con pagine di Giulio Briccialdi, Georges Bizet, George Gershwin, Ezio Bosso, Ennio Morricone e Nino Rota (15 febbraio 2026).
Riflettori puntati sul pianista Dmitry Igorevich Shishkin, interprete di raro virtuosismo e sensibilità, che spazierà dagli Intermezzi op. 117 di Johannes Brahms ai Lieder di Schubert trascritti da Liszt, fino alle suite pianistiche tratte da “Romeo e Giulietta” di Prokof’ev e “Lo schiaccianoci” di Čajkovskij nella versione di Pletnëv (15 marzo).
“Frau Mama, tema d’amore con variazioni” è un recital di note e parole. Al pianoforte Francesco Nicolosi, al violoncello Ludovica Rana, voce e testi Stefano Valanzuolo. Composizioni di Robert Schumann, Clara Wieck e Johannes Brahms, per un viaggio sentimentale tra affetti familiari e genialità romantica (22 marzo).
Atmosfere swing con il recital “La tromba e il jazz”, protagonista la HJO Jazz Orchestra, diretta da Benvenuto Ramaci, con la partecipazione del celebre trombettista Fabrizio Bosso, in un’esplorazione ritmica tra classico e contemporaneo (19 aprile).
E’ un confronto immaginario tra epoche quello che si sviluppa in “Pulcinella e il gioco del tempo: dialogo tra Stravinskij e Pergolesi”, con la partecipazione dell’Orchestra del Conservatorio “V. Bellini” di Catania e dell’Orchestra Barocca Siciliana. Dirige Antonino Manuli, al clavicembalo Luca Ambrosio, per un incontro tra la Napoli barocca e il modernismo neoclassico (31 maggio).
Concerti straordinari fuori abbonamento dedicati a ricorrenze specifiche
Il 3 novembre 2025, nella splendida cornice della Cattedrale di Acireale, si celebrerà il 225º anniversario della nascita di Vincenzo Bellini con un concerto sinfonico-corale. Dirige Antonino Manuli, voce recitante Mario Incudine. In programma “Settenario per le anime del Purgatorio” di Giovanni Ferrauto, un’altra commissione del Massimo Bellini.
Il 1 gennaio 2026, l’anno nuovo si apre nel segno del sorriso e dell’eleganza con il tradizionale Concerto di Capodanno, dedicato al mondo dell’operetta. Sul podio Andrea Sanguineti, voci soliste Donata D’Annunzio Lombardi (soprano) e Alessandro Scotto di Luzio (tenore) per brindare sulle note di Johann Strauss jr., Josef Strauss, Franz Lehár, Emmerich Kálmán.
Il 1 febbraio il Concerto in onore di Sant’Agata è un omaggio alla Patrona della città. Dirige Giulio Prandi, soprano Francesca Tiburzi, mezzosoprano Alessandra Della Croce. Due commissioni del Teatro Massimo Bellini in prima esecuzione assoluta: “Festa ranni” di Luciano Maria Serra”, su versi di Lina Maria Ugolini, e “Le ragioni degli angeli” di Emanuele Casale, partitura di intensa spiritualità e modernità.
Il 1 giugno, alla vigilia della Festa della Repubblica, un concerto sinfonico-corale che unisce memoria storica e coesione nazionale. Sul podio Salvatore Percacciolo, musiche di Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Giacomo Puccini, Francesco Muraca, Pietro Mascagni, e dei contemporanei (elimimare di) Simone Piraino (prima esecuzione assoluta, commissione del Teatro) e Francesco Muraca
Il 4 ottobre, l’ente lirico etneo celebra il 2755° anniversario della fondazione della città di Catania con un programma che fonde passato e presente. Dirige Eckehard Stier, al marranzano Puccio Castrogiovanni. In locandina Bellini, Berlioz, Rossini, Donizetti, Wagner e due prime esecuzioni assolute: “Momentum” di Yuri Furnari e il Concerto per marranzano e orchestra di Luciano Maria Serra, commissioni originali del Teatro Massimo Bellini.
Campagna abbonamenti
L’avvio della campagna abbonamenti, che partirà il 6 settembre, comporta la possibilità di rinnovare l’abbonamento esercitando il diritto di prelazione con le seguenti scadenze: entro il 18 ottobre per la stagione di concerti e recital, ed entro il 29 novembre 2025 per la stagione di opere e balletti. È al contempo possibile sottoscrivere nuovi abbonamenti. Per maggiori informazioni: teatromassimobellini.it
