Venerdì 16 maggio ore 20.30 turno A e sabato 18 maggio ore 17.30 Turno B per la Stagione concertistica
Il concerto sinfonico è un omaggio alla musica popolare e al tema millenario delle migrazioni
CATANIA – Un racconto visionario, carico di suggestioni ispirate alla musica popolare, con un fil rouge legato al tema delle migrazioni, quelle di ieri e quelle di oggi. Per una drammaturgia sonora che esplora in particolare il concetto dell’identità e dell’altrove. È questa umanissima prospettiva ad attraversare il concerto sinfonico che segna il ritorno al Teatro Massimo Bellini di Giovanni Sollima, nella doppia veste di direttore e violoncello solista. Con la partecipazione della voce recitante Giovanni Calcagno, Puccio Castrogiovanni al marranzano e le video-composizioni originali di Alessandra Pescetta. L’appuntamento è per venerdì 16 maggio alle ore 20:30 (Turno A) e sabato 17 maggio (Turno B) nell’ambito della stagione concertistica, premiata da ripetuti sold out e dall’apprezzamento della critica.
Giovanni Cultrera di Montesano, sovrintendente dell’ente lirico etneo, commenta con lungimiranza: «Questo concerto rappresenta una tappa significativa del nostro progetto culturale: un evento capace di coniugare la ricerca musicale d’eccellenza con un impianto narrativo profondo, che guarda al dialogo interculturale e al millenario fenomeno migratorio non solo come tema sociale, ma come archetipo umano. È un’occasione unica per ascoltare due prime assolute e per lasciarsi coinvolgere da una drammaturgia sonora che mette in dialogo mondi apparentemente lontani, legandoli nel segno dell’arte, della memoria e dell’identità.»
Il programma si snoda lungo un percorso che abbraccia i secoli, geografie reali e luoghi immaginari, e si propone come un itinerario multiforme capace di unire tradizione e sperimentazione. Al centro del programma l’universo musicale dei Sollima – con le composizioni di Eliodoro e Giovanni, padre e figlio – che si intreccia con musiche di Gino Marinuzzi, incursioni inaspettate nei Led Zeppelin e la rivisitazione originale di un caposaldo di Sergej Prokof’ev.
La “Giufà Suite” di Eliodoro Sollima, eseguita per la prima volta in assoluto, apre il concerto con la sua forza narrativa che si rifà alla figura popolare di un personaggio errante e sognatore, simbolo delle contraddizioni e della saggezza dei popoli mediterranei.
Segue “Fecit Neap. 17…” per violoncello e orchestra di Giovanni Sollima, un omaggio personalissimo alla scuola musicale napoletana settecentesca, riletta in chiave contemporanea.
Si continua con “Moj e bukura more”, brano tradizionale albanese-arbëreshë, arrangiato dallo stesso Sollima, che intreccia voci di esilio e nostalgia; e con la “Canzone dell’emigrante” di Gino Marinuzzi, tratta dalla sua “Suite siciliana”, altro potente frammento musicale legato alla memoria di chi parte e sogna.
Il repertorio si apre poi alla potenza del rock con “Immigrant Song” dei Led Zeppelin, qui trasfigurata in un’inedita versione sinfonica. Chiude il programma “Pitrinu e u lupu”, una sorprendente reinvenzione da Prokof’ev rielaborata da Giovanni Sollima, con la voce recitante di Giovanni Calcagno, che interpreta una riscrittura originale in siciliano da lui stesso firmata. Le video-immagini oniriche e simboliche di Alessandra Pescetta amplificano il racconto visivo e poetico.
Giovanni Sollima è tra i musicisti italiani più eclettici e visionari della scena internazionale. Violoncellista e compositore, ha collaborato con artisti come Patti Smith, Yo-Yo Ma, Philip Glass, Paolo Fresu, Stefano Bollani, esibendosi nei più prestigiosi teatri del mondo. Le sue composizioni spaziano dalla musica barocca alla sperimentazione contemporanea, con una capacità unica di fondere linguaggi e culture in una sintesi poetica e intensa. Il suo lavoro è un ponte tra epoche e tradizioni, tra scrittura colta e improvvisazione, tra classico e popolare.
Giovanni Calcagno, attore, regista e autore siciliano, è noto per la sua intensa attività teatrale e cinematografica. Interprete profondo e raffinato, ha lavorato con registi come Gabrieke Lavia, Emma Dante, Alessandro Gassmann, per non citarne che alcuni. La sua voce e presenza scenica, fortemente radicate nella cultura mediterranea, rendono ogni sua apparizione una performance di grande impatto emotivo. In questo progetto, Calcagno è co-autore e voce narrante di un racconto in musica che fonde teatro, oralità e mito.
Il concerto si preannuncia tra i più emozionanti della stagione, un evento che unisce grandi artisti e nuove visioni per raccontare, in musica e parole, la storia senza tempo dell’umanità in viaggio o pronta ad accogliere l’alterità e la sua civiltà stratificata, multiculturale e multietnica.