“Bellezza, Belcanto, Bellini”: tutto Beethoven al Teatro Sangiorgi per il prossimo appuntamento della rassegna estiva del Massimo catanese

L’Orchestra dell’ente lirico etneo vedrà sul podio Sirio Scacchetti, violino solista Lorenzo Mazzamuto

La programmazione proseguirà senza soluzione di continuità. Sabato 8 luglio, ore 21:00, al Cortile Platamone (Palazzo della Cultura) sarà la volta dello spettacolo “Lunaria” di e con Etta Scollo, ispirato alla fiaba teatrale di Vincenzo Consolo, con una selezione del Coro diretto da Luigi Petrozziello, il Quintetto d’archi Sikelikos, l’attrice Alessandra Costanzo e il polistrumentista Fabio Tricomi.

CATANIA –  È  tempo di “Bellezza  Belcanto Bellini”, la rassegna estiva promossa dal Teatro Massimo di Catania. La programmazione prosegue con due concerti di particolare rilievo programmati il 7 e 8 luglio rispettivamente al Teatro Sangiorgi e al Cortile Platamone.

Venerdì 7 luglio alle ore 20:30 l’Orchestra dell’ente affronterà un programma tutto beethoveniano sotto la bacchetta di Sirio Scacchetti e con Lorenzo Mazzamuto violino solista, entrambi catanesi e nomi di spicco del circuito musicale.

Si parte con la musica di scena destinata a suo tempo alla messinscena di “Coriolano”, la tragedia di Collin per la quale il Titano di Bonn concepì l’ouverture in do minore, op. 62, eseguita la prima volta nel 1807 in privato. Se il tema principale esprime l’impeto bellicoso del condottiero romano pronto ad invadere la sua città, quello più delicato in Mi bemolle maggiore incarna le suppliche della madre  che lo prega di risparmiare la patria.

Sarà quindi la volta dell’ammaliante Adagio cantabile di cui consta la Romanza n. 2 in fa maggiore per violino e orchestra op. 50, composta da Ludwig van Beethoven tra il 1795-1802, e dunque  contemporanea sia della Romanza op. 40, sia della Seconda Sinfonia. Come gran parte del catalogo

beethoveniano, la seconda Romanza vanta  numerose trascrizioni, la più frequentata è quella per pianoforte a quattro mani di Czernyi.

Sia nell’op. 50 che nella 40 risalta – come pure è  stato scritto – “un’aperta cantabilità, una netta semplicità della elaborazione strutturale, un predominio della distensione espressiva estranea al drammatismo dialettico praticato dal compositore nei lavori strumentali di maggiore ampiezza”.

 

Le due straordinarie pagine saranno propedeutiche all’esecuzione della prodigiosa Settima Sinfonia in la maggiore op. 92, eseguita per la prima volta l’8 dicembre del 1813 nella Sala dell’Università di Vienna, nel corso di una serata a beneficio dei soldati feriti nella battaglia di Hanau. Travolgente – allora come adesso – fu il successo arriso al celeberrimo Allegretto, interamente replicato non solo la sera della prima, una sorta di canzone ternaria in cui la tonalità d’impianto s’inabissa nell’armonia di la minore. Ne scaturisce una vibrante preghiera, che Hector Berlioz avrebbe definito come «il miracolo della musica moderna, in cui genio e arte profondono i più potenti effetti della melodia, dell’armonia, dell’orchestrazione. Il pezzo comincia con un profondo sospiro dei legni, dopo il quale un canto sublime si eleva gradatamente sino agli accenti di una sofferenza immensa, pari a quella del profeta delle Lamentazioni». All’enormità dell’esperienza del dolore fa da contraltare la forza dionisiaca del Finale, pagina d’inarrivabile forza, vitalità e slancio.

 

Catanese classe 1996, laureato in Composizione e Direzione d’orchestra, Sirio Scacchetti inizia sotto la guida del maestro Renzetti. Spazia dal barocco alla musica contemporanea (S. Colasanti e M. Betta) e accompagna solisti quali M. Mercelli e M. Quarta. Ha diretto più volte l’Orchestra del Bellini di Catania. È assistente del maestro Carminati, con cui lavora in produzioni italiane ed estere: a Tbilisi dirige la generale aperta de “La bohème” di Puccini. È anche arrangiatore, trascrittore/revisore (Messa di Requiem di G. Pacini nel  Bellini International Context 2022) e librettista (versione italiana dell’opera georgiana “Daisi”, in prima nazionale  al Teatro Massimo Bellini lo scorso 21 giugno).

 

Nato a Catania nel 1986, Lorenzo Mazzamuto si è diplomato nel 2005 presso l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini della sua città con il massimo dei voti e la lode come allievo del maestro Vito Imperato. Nel 2013 si è diplomato anche al Conservatorio Statale di Mosca “P.I. Čajkovskij” sempre con massimo dei voti, allievo di Sergey Girshenko. Vincitore di concorsi musicali nazionali ed internazionali, si è esibito come solista con Vox Amadeus, Chamber Orchestra of Philadelphia, Orchestra Sinfonica di Ploesti, Camerata di Kiev, Russian Chamber Orchestra, Temple Symphony, tra le altre. Nel febbraio 2023 è stato vincitore di audizione di primo violino di spalla presso il Teatro Massimo Bellini di Catania. È regolarmente invitato a tenere masterclass per importanti istituzioni statunitensi, europee e russe. Ha registrato prime mondiali per l’etichetta BAM records.

 

“Bellezza Belcanto Bellini” procede senza soluzione di continuità; già sabato 8 luglio alle ore 21:00, al Cortile Platamone (Palazzo della Cultura) sarà la volta dello spettacolo “Lunaria”, di e con Etta Scollo che si è ispirata ad una favola teatrale di Vincenzo Consolo.  Con lei, sul palco, una selezione del Coro diretto da Luigi Petrozziello, il Quintetto d’archi Sikelikos, l’attrice Alessandra Costanzo e il polistrumentista Fabio Tricomi.

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