“Comparatico” di Luigi Capuana
Comparatico (1882)
di Luigi Capuana
musica Comparatico – Ianu di Luciano M. Serra,
interpreti Pippo Pattavina, Ezio Donato, Evelyn Famà
orchestra del Teatro Massimo Vincenzo Bellini diretta da Leonardo Catalanotto
adattamento teatrale e regia di Ezio Donato
riprese e montaggio Dario Grasso, Salvo Noto, Giorgio Raito e Giuliano Severini (webtv, Università di Catania)
Il primo testo stampato di Comparatico di cui si ha notizia risale al 1874 e figura nella Raccolta amplissima di canti popolari siciliani di Lionardo Vigo (1799 – 1879). Si tratta di un racconto in versi in lingua siciliana. Alla fine del racconto figura una semplice sigla “Mineo, C.” che indica il paese dove la leggenda era stata raccolta dalla viva voce del popolo e il suo raccoglitore, cioè il giovane Luigi Capuana (1839 -1915). Dai versi e dalla metrica della composizione è possibile immaginare che fosse opera di qualche cantastorie. Fino a questo momento il testo è, dunque, di autore ignoto e catalogato come frutto della letteratura orale. Nel 1879, non appena morto Vigo, Luigi Capuana lo ripubblica nell’edizione da lui curata delle Poesie in dialetto siciliano di Paolo Maura, aggiungendo in appendice ventotto sue composizioni pseudo-popolari fra le quali Comparatico col titolo mutato in Lu cumpari. Nel 1882 ricompare in lingua italiana a firma di Luigi Capuana sulla rivista “Cronaca bizantina” e nel 1911, Capuana, spinto forse dal successo e dai significativi profitti che il teatro poteva portare ai suoi autori, riscrive la storia in versione teatrale in “quattru atti” in dialetto siciliano con il titolo Cumparaticu.
L’interesse nei confronti di Comparatico sta tutto nella sua genesi e nel suo accidentato percorso che da soli dimostrano come e dove sia nata una delle più felici stagioni della nostra letteratura e in particolare del Verismo, senza il quale non ci sarebbero stati Verga, De Roberto, Pirandello, e forse anche quelli a noi più vicini come Brancati e gli stessi Sciascia e Camilleri. Oggi ci accorgiamo che Comparatico ha un altro primato purtroppo collegato alla cronaca nera. All’indomani dell’Unità, i casi di femminicidio legati a gelosie da parte degli uomini nei confronti di mogli, fidanzate o amanti erano certamente molti e molte erano le opere letterarie che si ispiravano a quella cronaca. Il racconto di Capuana, invece, spacciato per autentica rielaborazione popolare di un fatto di cronaca, è il primo che narra, accanto al delitto passionale perpetrato da un uomo, un caso di infanticidio: il padre uccide il piccolo figlio per vendicarsi della moglie che lo ha tradito.