Sul podio dell’Orchestra dell’ente lirico etneo torna Alvise Casellati, direttore di fama internazionale; solisti il pianista Alberto Ferro, il violinista Vito Imperato, il violoncellista Andrea Waccher
Continua al Teatro Massimo Bellini la serie di concerti monografici dedicati ai grandi compositori. Dopo Ottorino Respighi, è la volta del Titano di Bonn, al secolo Ludwig van Beethoven – se ci fosse bisogno di specificarlo – colosso tra i colossi della Storia della musica. Verranno eseguiti la celeberrima Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 e il meno frequentato Triplo concerto in do maggiore per pianoforte, violino e violoncello op.56. Sul podio dell’Orchestra del Bellini torna Alvise Casellati, bacchetta di fama internazionale. Di spicco anche i nomi dei solisti: il pianista Alberto Ferro, il violinista Vito Imperato e il violoncellista Andrea Waccher. Il doppio appuntamento è per venerdì 21 aprile alle 20.30 (turno A) e sabato 22 alle 17.30 (turno B) nell’ambito della Stagione di concerti.
Quello che è conosciuto come Triplo Concerto, era piuttosto definito da Beethoven “Sinfonia concertante”, volendo egli ispirarsi al sonatismo e concertismo parigino, più brillante ed estroverso di quello viennese di stampo haydniano e mozartiano. Forse per questo la critica ha lungo trascurato questa partitura, ritenendola esteriore e “alla moda”. Il lavoro fu composto da Beethoven durante le estati 1803 e 1804, probabilmente per un suo allievo di pianoforte, l’arciduca Rodolfo d’Austria, nella cui aristocratica dimora si tennero presumibilmente le prime esecuzioni in forma privata; mentre il debutto pubblico avvenne all’Augarten di Vienna nel 1808. La gestazione della Settima Sinfonia va invece dall’autunno 1811 al giugno 1812, mentre Beethoven attendeva sia all’ Ottava che alle musiche di scena per Le rovine d’Atene. La prima esecuzione pubblica, sotto la direzione dell’autore, ebbe luogo l’8 dicembre 1813 nella sala dell’Università di Vienna, in occasione di una serata organizzata a favore dei soldati austriaci e bavaresi feriti nella battaglia di Hanau. Ad esaltare l’esito trionfale fu anche e soprattutto il secondo movimento, ossia il trascinante Allegretto, per l’essenzialità del profilo ritmico (una nota lunga e due brevi). Perfino i compositori più all’avanguardia, a partire da Carl Maria von Weber, ne riconobbero l’audace originalità, che sarà poi sottolineata da Wagner, cui si deve la famosa configurazione della Settima quale «apoteosi della danza». Mai prima di allora, infatti, assumere il ritmo strutturale ad elemento basilare aveva sviluppato tale, straripante energia, un’enfasi bacchica che peraltro la sapienza del compositore riesce a tenere in equilibrio sotto l’aspetto del dominio formale. E data l’evoluzione che caratterizzerà Ottava e Nona, ecco che la Settima riassume e chiude una fase nella storia della sinfonia, esaurendo ma anche esaltando il portato delle ultime sinfonie di Haydn e Mozart.
Un programma particolare impegnativo che sarà concertato dal maestro Casellati, presente nei cartelloni dei più importanti teatri e festival musicali. Allievo del Maestro Vincent La Selva alla Juilliard School of Music a New York, Alvise Casellati si diploma in violino e si perfeziona con Felice Cusano e Taras Gabora. Si avvicina alla direzione d’orchestra con Leopold Hager alla Musikhochschule di Vienna, e si perfeziona come Direttore alla Scuola del Maestro Piero Bellugi (2009-2012), di cui fu assistente a New York nel 2010. Impegnato in importanti progetti di responsabilità sociale, si dedica da anni alla riscoperta di grandi opere e compositori dimenticati del repertorio italiano, come Alberto Franchetti. E’ l’ideatore e Direttore Musicale di Opera Italiana is in the Air, fondata nel 2017 con la missione di rendere la bellezza dell’opera italiana accessibile ad ognuno e godibile per tutti, per ispirare e connettere nuovo e diverso pubblico ed artisti, proponendo importanti progetti di responsabilità sociale. Debutta in Italia al Teatro La Fenice di Venezia a Marzo 2011, in cui dirige l’Orchestra e il Coro nel Concerto per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Come Direttore Residente del Teatro Carlo Felice di Genova, nel 2014 è Direttore di Ensemble Opera Studio (EOS), seleziona giovani voci di talento per la Stagione del Teatro. Dal 2016 si occupa della promozione della musica classica alle nuove generazioni e dal 2017 partecipa per due anni in un tour con John Malkovich in Italia e all’estero. Nel 2022 si esibisce a Washington D.C., Lincoln Memorial per le celebrazioni dei 100 anni del Monumento iconico con i professori di Washington National Opera oltre che ritornare a Central Park, NY e a Villa Borghese. Dirige al Festival di Sankt Margarethen in Austria, più grande palcoscenico d’Europa, con la registrazione di un DVD, di fronte ad un pubblico di circa 90.000 persone (in 20 recite). Torna all’Arena di Verona sempre con Nabucco dopo il suo acclamato debutto del 2020. Al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo chiude il White Nights Festival con l’opera del grande compositore dimenticato Alberto Franchetti, Cristoforo Colombo, con grande successo di pubblico e di critica. Spaziando dal repertorio sinfonico a quello operistico, ga collaborato con importanti orchestre e teatri, italiani e internazionali, tra i quali: Teatro Mariinsky, Teatro La Fenice, Teatro di San Carlo, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra Nazionale Sinfonica della RAI, Arena di Verona, Teatro Regio di Torino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Coro), Filarmonica di Cracovia, Teatro Carlo Felice, Teatro Petruzzelli, Teatro Lirico di Cagliari, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Massimo Bellini di Catania, Orchestra Toscanini, Orchestra Sinfonica Siciliana, National Youth Orchestra of Russia, Xi’An Symphony Orchestra. Di recente hanno scritto di lui: “Nobile, elegante gesto”, “affascinante e spesso commovente direzione musicale” Kroenen Zeitung, Florian Krenstetter, 15 Luglio 2022; “Musicalmente fantastico”, “che scopre le molte sfumature e la complessità non facilmente riconoscibile del libretto in modo tanto brillante quanto lo sono gli apici sorprendenti che ciascuno si aspetta” (Operablog, 3 Agosto 2022); “Grazia invece che bombastico è il motto del direttore Alvise Casellati” (Der Standard, Miriam Danev, 14 Luglio 2022).