Al via la terza edizione del Bellini International Context, promosso da Regione Siciliana -Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo.

Al via la terza edizione del Bellini International Context, promosso da Regione Siciliana -Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo.

S’inaugura venerdì 8 settembre alle ore 21, alla Villa Bellini di Catania, con il Gran gala lirico-sinfonico che vedrà protagonista il Teatro “Massimo” V. Bellini e sarà dedicato alla memoria del musicologo Domenico De Meo.

Sul podio dell’Orchestra dell’Ente lirico etneo salirà Leonardo Catalanotto; solisti vocali Caterina Sala, José Maria Lo Monaco e Ioan Hotea.

In programma musiche di Vincenzo Bellini e Giovanni Pacini.

 

CATANIA- Al via la terza edizione del Bellini International Context, promosso da Regione Siciliana-Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo. La denominazione della kermesse intitolata al genius loci Vincenzo Bellini, indica che la stessa è costruita intorno ad un “contesto” multidisciplinare. Ne discende una progettualità variegata e composita, così configurata dall’assessorato, che ha catalizzato la partecipazione di magna pars delle maggiori istituzioni musicali, culturali, e religiose dell’Isola. Oltre 30 sono infatti gli eventi del ricco cartellone itinerante che si snoderà dall’8 settembre al 6 ottobre a Catania, città natale del genius loci, con significative tappe a Messina e Palermo. In particolare, la programmazione prevista nel capoluogo etneo è realizzata in collaborazione con il Comune di Catania nell’ambito del Summer Fest.

Prestigioso evento inaugurale sarà il Gala lirico-sinfonico che venerdì 8 settembre alle ore 21:00, avrà luogo alla Villa Bellini e  vedrà protagonista il Teatro Massimo Bellini. La soirée è dedicata alla memoria del musicologo Domenico De Meo, sapiente esegeta degli autografi belliniani, scomparso nell’ottobre dello scorso anno. Alle arie e sinfonie operistiche di Bellini – tratte da I Capuleti e i Montecchi, Il Pirata, La sonnambula, La straniera, Adelson e Salvini, Beatrice di Tenda e naturalmente I Puritani – si aggiunge un’autentica chicca, la Sinfonia tratta da Il falegname di Livonia di Giovanni Pacini.

In locandina artisti di chiara fama per dare vita ad un programma che vedrà Leonardo Catalanotto sul podio dell’Orchestra dell’ente lirico catanese. Solisti vocali il soprano Caterina Sala, il mezzosoprano catanese José Maria Lo Monaco, stella della litoca mondiale, e il tenore Ioan Hotea.

Come scrive il musicologo Aldo Mattina nelle note di sala: “Il concerto d’apertura, ma idealmente l’intera rassegna di quest’anno, vuole essere un tributo alla figura del M° Domenico De Meo nel primo anniversario della sua scomparsa. Nessuno più di Lui, che al Cigno catanese ha dedicato con amorevole cura gli studi di un’intera vita, può essere considerato il Testimonial ideale dell’arte di Vincenzo Bellini!”

La locandina accosta a   Bellini l’altro operista nato a Catania (sia pure per caso), ovvero Giovanni Pacini. “Certo – commenta Mattina – non c’è partita fra i due; a fronte della riconosciuta grandezza internazionale del primo, la pur frenetica attività di Pacini rischia di scomparire insieme alle sue oltre novanta opere rappresentate in vita, e spesso con enorme successo. Impietoso ed eccessivo giudizio storico! Quando la musica di Bellini esplose in tutto il suo fulgore con empiti romantici mai uditi era il 1827. La Scala di Milano assistette al trionfo del suo Pirata con il ‘nuovo’ tipo tenorile di Gualtiero, prototipo di una vocalità impervia e passionale mai udita (l’ascolteremo anche stasera). Pacini era allora già all’apice della sua fama ma fu il primo a capire che presto sarebbe declinata travolta dal talento di questo nuovo catanese venuto dal sud!”

Proprio Pacini si attribuiva il merito di aver introdotto Bellini alla Scala scrivendo nella sua autobiografia Le mie memorie artistiche: “io proposi a Barbaia, e di ciò me ne faccio vanto, di fare accettare come maestro d’obbligo al teatro della Scala il mio celebre concittadino, il quale compose poi di fatto per quelle illustri scene nella stagione d’autunno il Pirata, che ebbe successo, come ognun sa, di pieno fanatismo, malgrado che il mio Ultimo giorno di Pompei, dato per primo spettacolo della stagione, avesse talmente incontrato da obbligare l’impresa a rimandare ogni sera indietro una quantità di accorrenti al teatro.”

“Bellini – sottolinea Mattina – rimane così, di fatto, l’unico Cigno catanese ed il gala inaugurale delle celebrazioni non poteva che aprire la festa nel suo nome con una prima carrellata contenente pagine che ne accompagnano l’intera parabola artistica, breve quanto intensa ed immortale. A partire dall’Adelson e Salvini, saggio finale scritto per il Conservatorio di Napoli nel 1825, la cui aria di Nelly ‘Dopo l’oscuro nembo’ venne riutilizzata con alcune varianti, quale aria di Giulietta ‘Oh quante volte’ ne I Capuleti e i Montecchi nel 1830.  Attraverso La sonnambula, I Capuleti e i Montecchi,  Beatrice di Tenda e Norma si giunge alle soglie della morte con gli estremi Puritani parigini del 1835”.

Un cimento che postula l’interpretazione di autentiche voci belliniane. “Le arie e i duetti proposti – osserva lo studioso – mettono in luce le particolari difficoltà vocali che la musica del Cigno richiede, oltre alla sua immaginifica melodia lunga lunga. Lo strumentale, peraltro, emerge in tutta la sua misurata ricchezza nelle Sinfonie d’opera come pure nella giovanile Sinfonia in mi bemolle maggiore”.

Il ricco programma sarà affidato alla bacchetta di Leonardo Catalanotto, rinomato per le sue variegate esperienze direttoriali in Italia e all’estero, in Europa come in Estremo Oriente. Di rilievo anche i profili cantanti che intoneranno le melodie belliniane. Dotata di un eccezionale talento vocale, abbinato a una magnetica presenza scenica, Caterina Sala è stata vincitrice di rinomati concorsi nazionali, e ha partecipato a importanti allestimenti del Teatro Donizetti di Bergamo e del Teatro alla Scala di Milano.

Josè Maria Lo Monaco torna ad esibirsi nella città natale nel repertorio belliniano a lei assai caro. La celebre belcantista ha brillato nei più prestigiosi teatri internazionali come il Teatro alla Scala di Milano, Madrid, Liceu, Théâtre des Champs-Elysées, Montecarlo, Londra, Losanna, Fenice, Torino, Roma, Pechino, Vienna. Scelta dal Maestro Muti per interpretare la parte di Timante nel “Demofoonte” di Jommelli, ha debuttato in questo ruolo all’Opéra Garnier, al Festival di Salisburgo e al Ravenna Festival.

Il tenore lirico rumeno, Ioan Hotea, apprezzato per le sue qualità vocali e la sensibilità emotiva, ha ottenuto riconoscimenti in prestigiose competizioni e ha calcato i palcoscenici delle più grandi opere del mondo tra cui: Royal Opera House, Vienna State Opera, Bavarian State Opera, Zürich Opera, Paris Opera, Opera de Monte-Carlo, Choregies d’Orange, Deutsche Oper Berlin, Hamburg State Opera.