Un concerto in rosa. Donne InCanto

Un concerto in rosa. Donne InCanto

Un concerto in rosa. Con questa tonalità il Teatro Massimo Bellini conclude la variegata programmazione della Stagione estiva, con una serata interamente al femminile programmata mercoledì, 12 settembre alle ore 21 nella storica corte di Palazzo Platamone, nel cuore della civita catanese. Si intitola infatti Donne InCanto l’evento di cui sarà protagonista il Coro femminile del Teatro Massimo Bellini, preparato e diretto da Luigi Petrozziello, nuova guida della compagine corale dell’ente lirico etneo. Impaginato con il consueto equilibrio tra pagine rare e altre, di più ampia diffusione, il programma si apre con un nuovo tributo a Gioachino Rossini, di cui tutto il mondo sta celebrando il 150° anniversario della nascita: in apertura verranno infatti eseguiti La Fede, la Speranza e la Carità, tre cori religiosi composti dal Pesarese nel 1844, all’indomani del celeberrimo Stabat Mater, su testi rispettivamente di Louise Colet, Prosper-Parfait Goubaux e Hippolyte Lucas. A seguire uno dei brani più celebri dell’intero catalogo di Franz Schubert, Ständchen, op. 135, D. 920, una Serenata composta nel luglio del 1827 su testo di Franz Grillparzer per Anna Fröhlich, che lo avrebbe eseguito insieme alle sue allieve di canto al conservatorio: lirica d’impronta delicatissima, che si spegne in un clima di incanto rarefatto. Nel giorno in cui si celebra e festeggia il Santissimo Nome di Maria, infine, non poteva mancare l’Ave Maria, op. 12, di Johannes Brahms, mottetto sacro a quattro voci per la prima volta pubblicato nel 1858. A seguire un brano dalla genesi tanto complessa quanto appassionante, la Messe basse di Gabriel Fauré, composta nel 1881 a quattro mani con il direttore d’orchestra e compositore André Messager. Quest’ultimo scrisse due dei cinque movimenti che la compongono, «Kyrie eleison» e «O salutaris hostia», che vennero rimpiazzati da altrettanti brani composti da Fauré e integrati da un «Benedictus» nella versione definitiva del dicembre del 1906. Di folgorante brevità è il mottetto Veni, Dominus, il primo della terna dell’op. 39, composto da Felix Mendelssohn nel dicembre del 1830 dopo una visita alla Chiesa di Trinità dei Monti, a Roma, dove ebbe modo di apprezzare il canto delle suore di clausura, per le cui eccelse doti vocali il pezzo venne immaginato. Gran chiusura del concerto con le sei Romanzen, op. 69, di Robert Schumann, pubblicate per la prima volta a Berlino nel 1849, scritte su testi di Joseph von Eichendorff, Justinus Kerner, Eduard Mörike e Ludwig Uhland.

A dirigere la serata sarà il maestro Luigi Petrozziello, recentemente approdato a Catania dopo una trentennale carriera come maestro sostituto, maestro di sala e direttore di palcoscenico e maestro del coro in alcune tra le più prestigiose realtà internazionali al fianco di bacchette del calibro di Gianandrea Gavazzeni e Spiros Argiris, Maurizio Arena e Nello Santi, Angelo Campori e Gabriele Ferro. Come maestro del coro è stato attivo, tra l’altro, all’Opéra di Nantes, al Teatro “G. Verdi” di Trieste, al Teatro di San Carlo di Napoli, al Teatro “G. Verdi” di Salerno e al Teatro Petruzzelli di Bari.