Petite Messe Solennelle

Petite Messe Solennelle

Un tributo a Rossini e un gradito, imperdibile ritorno, quello del grande pianista Francesco Nicolosi, direttore artistico del Teatro Massimo Bellini, che ritorna ad esibirsi nella stagione concertistica dopo sei anni di assenza. Così può sintetizzarsi il senso del concerto del promosso dal Teatro Massimo Bellini di Catania sabato, 19 maggio alle ore 17,30. Si comincia con un omaggio a Gioachino Rossini, di cui ricorre il 150° anniversario della morte, di cui sarà possibile ascoltare la Petite messe solennelle.

Ma la serata si aprirà nel segno di Vincenzo Bellini, con il prestigioso contributo di Francesco Nicolosi, direttore artistico del Teatro, che tornerà a suonare nella sala del Sada – dove non si esibiva dal 2012 – per eseguire il Capriccio per pianoforte «per uso della signorina donna Luisella D’Andreana»: una rara quanto accattivante pagina belliniana, scelta già nel 1991 per aprire l’album Il mio Bellini, con cui il pianista catanese veniva ufficialmente lanciato nel novero dei più prestigiosi interpreti della letteratura pianistica ottocentesca. La riprende adesso, a distanza di molti anni, forte di un’interminabile serie di concerti e di incisioni, che lo hanno consacrato come il più accreditato studioso – oltre che esecutore – del repertorio pianistico ricavato da celebri pagine melodrammatiche.

Subito dopo questo tributo al Cigno catanese, Francesco Nicolosi siederà al primo pianoforte della Petite messe solennelle, testamento spirituale di Gioachino Rossini, considerata, con lo Stabat mater, come il capolavoro sacro del Pesarese, ultimo ‘peccato di vecchiaia’ tra quelli composti per allietare le ristrette riunioni conviviali del sabato sera. Nasce infatti per un organico pressoché cameristico, questa messa, definita piccola perché scritta per le voci di dodici «cherubini» (quattro solisti e otto coristi), accompagnati da due pianoforti e l’armonium, ma al tempo stesso solenne, perché contiene tutte le parti del proprio liturgico. È, altresì, un omaggio alla contessa Louise Pillet Will, che la fa eseguire per l’inaugurazione della cappella di famiglia nella tenuta di Saint-Georges, alle porte di Parigi, il 14 marzo del 1864: alla presenza di alcuni compositori dell’epoca (Meyerbeer, Auber, Thomas), cantano le leggendarie sorelle Carlotta e Barbara Marchisio, insieme al tenore Italo Gardoni (già primo interprete dei Masnadieri di Verdi) e al basso Louis Agniez, mentre al primo pianoforte siede Georges Mathias, allievo di Chopin.

Assente dalla scena catanese da molti anni, costituisce un ardito banco di prova non soltanto per la compagine corale, chiamata a dar prova di una ricercata paletta coloristica e dinamica, ma anche per i solisti, impegnati in arie di impareggiabile slancio virtuosistico. Ormai beniamina del pubblico etneo, dopo una luminosa carriera al Comunale di Bologna e all’Opera di Roma, Gea Garatti Ansini, da un anno alla guida del Coro del Teatro Massimo Bellini, dirigerà l’esecuzione della Messa.

I biglietti dello spettacolo sono in vendita alla biglietteria del Teatro oltre che online.